Il verde urbano nella cultura contemporanea non è più solo visto come elemento estetico, ma anche come fattore di contrasto all’inquinamento, all’industrializzazione e all’antropizzazione. Nella cura del verde è delicato equilibrio tra sostenibilità ambientale e sostenibilità economica, per questo vengono sempre più utilizzate macchine che adoperano motori elettrici.
Nel corso dei secoli passati il valore del verde urbano, in particolare degli alberi, è stato essenzialmente considerato in funzione della produzione che si poteva ottenere. Colbert, ministro di Luigi XIV, nella metà del XVII secolo, sosteneva che le querce da lui fatte piantare a Parigi dovevano servire per la costruzione dei vascelli della marina Reale dei secoli futuri. Oggi la considerazione del valore del verde pubblico è completamente cambiata ed è volta a elementi che hanno a che fare con l’ambiente, il paesaggio, il territorio e la qualità della vita. Questo perché, con la crescita della cultura ecologista, sempre più si è preso coscienza delle molte funzioni del verde urbano, sia esso costituito da tappeti erbosi e sia da alberi e alberate. Funzioni che vanno da quella ecologico-ambientale a quella estetico-architettonica, da quella sociale e ricreativa a quella culturale-didattica; da quella di protezione idrogeologica a quella igienico-sanitaria. Il verde urbano inteso quindi non solo come elemento estetico e paesaggistico, ma anche come elemento di protezione degli effetti del clima, dell’industrializzazione e dell’antropizzazione, nonché come fattore che favorisce la socializzazione oltre a tutelare una certa fauna in città che, diversamente, sarebbe destinata a sparire.
Tipologie di verde
In ambito urbano si riscontrano diverse tipologie di verde. Anzitutto il verde definito di arredo, che rappresenta la quota più importante del verde in città. In questa categoria rientrano infatti i parchi urbani, i giardini storici, il verde stradale e delle sponde fluviali, le alberate, il verde delle rotatorie spartitraffico e di quartiere. Nella categoria del verde funzionale rientra quello che gode di una fruizione più specifica, quale quella rappresentata dal verde sportivo, scolastico, sanitario, cimiteriale e anche degli orti urbani. Infine vi è la categoria del verde privato e residenziale che si va arricchendo di nuove tipologie, come il verde verticale e quello pensile. Ad esempio, per il verde sulle facciate dei palazzi a Torino è sorto il primo edificio-foresta che ha richiamato l’attenzione non solo nazionale ma anche internazionale. Il verde è stato utilizzato nella facciata con elementi strutturali che sostengono ampie terrazze alberate. Al verde così realizzato si accompagna una serie di soluzioni tecnologiche mirate al risparmio energetico e al risparmio idrico oltre che al confort di chi vi abita.
Del resto la crescente innovazione tecnologica mirata a creare le nuove Smart City, trova nel verde urbano una componente essenziale.
Le diverse tipologie di verde necessitano di specifiche forme manutentive e gestionali, anche perché l’ambiente urbano non è favorevole allo sviluppo della vegetazione a causa, non solo dell’inquinamento atmosferico, ma anche delle cattive condizioni del suolo. Questo fa sì che le diverse componenti vegetali, e gli alberi in particolare, abbiano una crescita rallentata che li rende maggiormente soggetti alle avversità parassitarie. Da qui l’esigenza di conoscere, anche attraverso l’impiego di nuove metodologie e di analisi strumentali mirate e non invasive, lo stato vegetativo e di salute per poter attuare i corretti interventi di manutenzione ordinari e straordinari.
Nel considerare la manutenzione e la gestione del verde urbano occorre distinguere il verde orizzontale (tappeti erbosi, aiuole fiorite, ecc…) dal verde verticale (arbusti, alberi ecc…), in quanto differenti sono le esigenze e diverse le macchine e le attrezzature da impiegare.
Manutenzione del verde orizzontale
Il tappeto erboso dei parchi e dei giardini rappresenta la principale componente del verde orizzontale, sia in termini di estensione e sia in termini di costi manutentivi. Nei parchi urbani, ad esempio, questo onere incide per circa l’80% del costo complessivo di manutenzione. Per quanto attiene il taglio, dalla tipologia di tappeto erboso, cioè ornamentale, ricreativo, per lo sport, eccetera, dipende l’altezza e la frequenza del taglio; mentre dalle dimensioni del tappeto dipende l’impiego della tipologia di rasaerba e cioè con conducente a terra o con conducente a bordo.
Nei tappeti ornamentali, che richiedono tagli ad altezza non superiore a 20-25 mm e quindi con alta frequenza di taglio, si impiegano rasaerba con apparato di taglio a lame elicoidali, o anche quelli che permettono il taglio mulching. Gli apparati a lame orizzontali rotanti su asse verticale, superate certe altezze minime (25-30 mm), vengono impiegati con buoni risultati nelle diverse tipologie di tappeto. L’apparato a coltelli rotanti su asse orizzontale si presta, sia per tappeti esigenti e sia per quelli a bassa utilizzazione, nonché per quelli rustici lungo le scarpate, dove si interviene con bracci portautensili snodati. Nei tappeti erbosi per lo sport invece, quali quelli dei campi da golf, l’apparato di taglio impiegato, pur con un diverso numero di lame, è quello a lame elicoidali, in quanto le altezze di taglio sono comprese fra i 3-6 mm del green ai 15-18 mm del fairway.
Il ricorso ai rasaerba con conducente a terra è condizionato dalle dimensioni del tappeto erboso. In termini generale si può affermare che questa tipologia di rasaerba è impiegata su superfici inferiori ai 1500-2000 m2. Specie nei giardini privati si va sempre più diffondendo il ricorso ai rasaerba robotizzati. Sopra i 2000 m2 si impiegano generalmente rasaerba con conducente a bordo, sia per il taglio mulching e sia per il taglio con raccolta nel cesto. Le tipologie sono quelle dei trattorini e dei ride-on, con diverse larghezze dell’apparato di taglio.
Tra gli altri interventi di manutenzione ordinaria, rientra la concimazione che, per quanto riguarda frequenza e quantità di fertilizzanti, varia, non solo a seconda della specie e varietà dell’essenza erbacea, ma anche in relazione alla gestione dei tagli (frequenza e altezza), nonché della natura del terreno. Si impiegano spandiconcimi che, per tappeti di grandi dimensioni, non sono diversi da quelli impiegati in agricoltura.
Interventi manutentivi di carattere straordinario sono quelli che mirano a evitare il degrado o che si effettuano quando ne compaiono i primi sintomi. Si tratta sostanzialmente, sia degli interventi di sfeltratura, effettuati con macchine che asportano, con tagli verticali intervallati, quella parte dello strato di biomassa non degradata che rende impermeabile il terreno, sia degli interventi di aerazione effettuati, con macchine bucatrici o carotatrici, al fine di ridurre l’eccessivo compattamento del terreno.
Nella manutenzione ordinaria rientra la pulizia dei tappeti erbosi e delle strade e marciapiedi che attraversano i parchi e i giardini o che sottostanno alle alberate. Consiste essenzialmente nella raccolta delle foglie e di altri residui. La caduta delle foglie è scalare in relazione alla specie e alle condizioni climatiche. Per le latifoglie si protrae per alcuni mesi (autunno-inverno), mentre per le conifere il periodo è pressoché annuale. In ogni caso con il sopraggiungere delle basse temperature e nelle giornate ventose, la caduta aumenta. I volumi sono elevati; mediamente 1,4-1,8 m3 di foglie per albero adulto. La macchina maggiormente impiegata in questa operazione è il soffiatore, col quale le foglie vengono convogliate in cumuli per essere poi raccolte successivamente,
Per le strade lastricate o inghiaiate che percorrono i giardini e i parchi, un’operazione che si rende necessaria è quella del diserbo delle erbe infestanti. La tendenza è quella di abbandonare i trattamenti chimici con glifosate, sostituendoli con l’impiego del pirodiserbo o con trattamenti a base di schiuma biodegradabile, di acqua ad alta temperatura (100/120 C°), di vapore acqueo, ed anche di raggi infrarossi.
Manutenzione del verde verticale
Per le siepi, gli arbusti e gli alberi, gli interventi di manutenzione ordinaria sono quelli di potatura. Nel caso delle siepi e degli arbusti si impiegano generalmente le macchine tosasiepe effettuando eventuali rifiniture con cesoie e forbici, generalmente pneumatiche. Per quanto attiene la potatura degli alberi adulti nei parchi e quella delle alberate, la frequenza è pluriennale. Si tende a ridurne l’intensità, mentre il cantiere di lavoro è normalmente costituito da: piattaforma aerea speciale su cui opera il potatore con motosega; cippatrice azionata da trattrice e alimentata dal trattorista che opera gli sgomberi; autocarro munito di cassone per la raccolta del cippato. La valutazione della stabilità degli alberi ha assunto una importanza crescente a causa della vetustà del patrimonio arboreo cittadino e dell’intensificarsi degli eventi climatici estremi, come i venti di forte intensità e le “bombe d’acqua”. Diventano così sempre più frequenti le rotture di grosse branche e anche la caduta degli alberi stessi che causano danni a persone e a cose. A questo fine sono stati messi a punto metodologie e strumenti, quali il tomografo, che consentono di fare diagnosi accurate e non invasive. Si tratta di apparecchiature che permettono di conoscere la soluzione di continuità all’interno del tronco e tra tronco e radice, rilevando la presenza di cavità, carie, o la semplice discontinuità interna al legno. I dati forniti dalla tomografia sonica, vengono visualizzati in tempo reale, con specifici software, su un pc o su un tablet, con immagini in 2D o in 3D, in modo da fare conoscere le condizioni interne dell’albero e valutarne lo stato di stabilità e sicurezza.
Città Smart e gestione del verde
Nella gestione della manutenzione occorre cercare il giusto equilibrio tra sostenibilità ambientale e sostenibilità economica, oltre che tutelare la sicurezza degli operatori e dei cittadini. Per questo vengono sempre più impiegate macchine con motore elettrico la cui presenza sul mercato è in continuo aumento. Per quanto attiene la difesa dai parassiti è cresciuto il ricorso alla lotta biologica e alla lotta integrata, riducendo così il consumo di fitofarmaci.
In termini più strettamente gestionali si assiste al ricorso alla gestione differenziata, con la quale gli interventi vengono programmati in funzione della qualità del verde e della sua fruizione, con il risultato di ottenerne una sensibile riduzione senza andare a scapito della qualità del verde. Per attuare la gestione del rischio legato alla caduta degli alberi, anche in Italia alcune municipalità hanno iniziato ad applicare il risk management, che rappresenta un sistema razionale per attuare una manutenzione e una gestione in grado di ridurre il pericolo che può derivare dagli alberi nel contesto urbano.
Non va poi dimenticato che il numero dei cittadini a livello mondiale è in continuo aumento: secondo le previsione, nel 2030 nelle città vivrà il 70% della popolazione mondiale. Occorre dunque sapersi programmare per soddisfare le esigenze e i bisogni di un numero crescente di abitanti. Oltre a far diventare le città sempre più Smart, si dovrà, per offrire una buona qualità di vita, anche considerare, insieme alla necessità di garantire una buona manutenzione del verde esistente, anche la necessità di creare nuovi parchi, nuovi giardini e orti urbani collettivi con funzione etico sociale.
Gli esempi in questo senso non mancano. Eccezionale e il VanDusen Botanical Garden che sorge al centro della città di Vancouver in Canada. Il Visitor Center del giardino è un edificio che occupa una superficie di 164 m2, con un design ad alta efficienza energetica, il cui bilancio del carbonio è pari a zero, grazie alla produzione di energia da fonte rinnovabile e al tetto verde su cui sono state messe a dimora piante di diverse specie e varietà. L’autosufficienza riguarda anche l’acqua necessaria per l’irrigazione e i servizi sanitari, raggiunta attraverso la raccolta dell’acqua piovana che viene prima depurata e poi distribuita. In Europa, la Francia è tra i paesi più attenti al verde pubblico. A Grenoble, ad esempio, l’amministrazione comunale nell’attuare la sua strategia di trasformazione della città verso la Smart City, ha assegnato al verde un ruolo importante, compresa la rimozione dei cartelloni pubblicitari sostituiti da alberi. Anche il ricorso agli orti urbani ad uso famigliare e collettivo è una soluzione sempre più adottata. Un esempio viene dalla città di Nantes che ogni anno effettua forti investimenti per migliorare e aumentare il suo già ricco patrimonio a verde. Consapevole del ruolo non solo ambientale ma anche sociale ed educativo delle aree a verde, di anno in anno incrementa i giardini e gli orti familiari e comunitari in ambito urbano.
A Torino, recentemente (settembre 2016), è stata inaugurata quella che per tre mesi è divenuta la prima piazza Smart italiana. Una piazza trasformata in un laboratorio per il test di tecnologie intelligenti, realizzate da una Società torinese, e destinate, dopo essere state testate, al Brasile per la nuova Social Smart City di Fortalezza. Insieme a panchine connesse con sensori istallati nel parcheggio che segnalano con un’ App se vi sono posti liberi; stradine con sampietrini hi-tech che di giorno si caricano di energia e si illuminano di notte per indicare il percorso, App scaricabili su I phone per consentire ai cittadini di programmare eventi collettivi o di conoscere il consumo di elettricità dei lampioni e di acqua per l’irrigazione, sono stati realizzati orti con piante da frutto e ortaggi, irrigati quando serve con la giusta dose di acqua. L’affidamento è stato dato ai cittadini che ne garantiscono la coltivazione. La finalità non è solo produttiva, ma anche educativa per i cittadini e, soprattutto, per i ragazzi.
Fonte: https://www.mondomacchina.it/it/citt-smart-manutenzione-gestione-del-verde-pubblico-c1703
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