Un recente studio dimostra che i traslochi, soprattutto se frequenti, rendono i bambini sotto i cinque anni più ansiosi e insicuri
Spesso non piacciono particolarmente nemmeno agli adulti. In effetti, i traslochi sono sì stimolanti, ma anche faticosi e un po’ destabilizzanti. Sarà per questo che sui bambini non fanno un buon effetto. Questa, perlomeno, è la conclusione cui è giunto uno studio condotto da un gruppo di ricercatori americani, della Cornell University, e pubblicato sulla rivista Child Development.
Spesso non piacciono particolarmente nemmeno agli adulti. In effetti, i traslochi sono sì stimolanti, ma anche faticosi e un po’ destabilizzanti. Sarà per questo che sui bambini non fanno un buon effetto. Questa, perlomeno, è la conclusione cui è giunto uno studio condotto da un gruppo di ricercatori americani, della Cornell University, e pubblicato sulla rivista Child Development.
Sotto inchiesta 3.000 famiglie
La ricerca ha riguardato circa 3.000 famiglie residenti in alcune grandi città americane. Gli autori le hanno invitate a rispondere a questionari di tipo “demografico”: composizione del nucleo famigliare, età di ciascun membro, numero di traslochi effettuati fino al momento dell’indagine. Inoltre, a tutti i genitori è stato chiesto di specificare se i figli soffrissero di eventuali problematiche psicologiche e, nel caso, di quali e da quanto tempo.
Bambini destabilizzati
Dall’analisi dei risultati è emersa un’associazione fra numero di traslochi e condizioni psicologiche dei bambini. In particolare, si è visto che i bambini che nei primi cinque anni di vita avevano cambiato casa tre o più volte erano più soggetti a deficit di attenzione, iperattività e stati di ansia rispetto ai loro coetanei che invece avevano trascorso tutta l’infanzia nella stessa abitazione.
Incidono le cause dei trasferimenti
I ricercatori hanno spiegato che probabilmente il fatto di non poter contare su un ambiente stabile di riferimento può interferire con lo sviluppo psicologico dei bambini, dando origine a disturbi di vario tipo. Ma non si tratta solo di questo. Spesso, non sono i traslochi in sé a creare problemi, ma i motivi che li hanno determinati, come separazione dei genitori o perdita del lavoro di mamma o papà. In questi casi, è la situazione famigliare a creare un senso di precarietà nei piccoli. Lo dimostra anche il fatto che l’ansia, l’insicurezza e i disturbi comportamentali dei figli sono molto meno accentuati quando mamma e papà, pur cambiando spesso casa, riescono a creare ogni volta un ambiente sereno e tranquillo per il bimbo.
Fonte: bimbisaniebelli.it
Fonte: bimbisaniebelli.it
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