L’alto tasso di lavoro nero ha portato le Direzioni provinciali del lavoro a stabilire tariffe minime al di sotto delle quali scatterà l’ispezione. Il provvedimento è un primo passo per ripulire il settore del facchinaggio fortemente inquinato da imprese o cooperative fantasma spesso provenienti da altre province e basate sulla logica del massimo ribasso per aggiudicarsi gli appalti.
Le attività di facchinaggio hanno registrato un notevole incremento negli ultimi anni e hanno segnato una trasformazione dalla mera movimentazione di merci ad un’attività logistica dove le imprese non devono più solamente fornire manodopera ma anche essere in grado di gestire un magazzino. Le attività logistiche rappresentano oggi il 15% del terziario, percentuale che appare raddoppiata negli altri Stati europei, dati che denotano le possibilità di espansione del settore.
Lo scopo delle tariffe fissate dal decreto è quello di dare un punto di riferimento ai lavoratori e ai datori di lavoro, per vedere se la proposta è nei margini di legalità oppure no. Il tariffario orario fissato dal decreto 7/2007 relativo ai lavori di facchinaggio è il seguente: 18,21 per lavori in economia non misurabili a peso o quantità per un minimo di 6 ore giornaliere di lavoro, 18.90 per traslochi civili e industriali, 18,25 per traslochi e facchinaggio generico. Sono previste inoltre maggiorazioni per lavori notturni e festivi. Le tariffe fissate valgono per qualsiasi impresa e non vogliono avere solo carattere punitivo, ma bensì educativo e informativo.

Recentemente i militari della Guardia di Finanza di Fabriano hanno scoperto una maxi evasione fiscale realizzata da alcune cooperative di lavoro, operanti nel fabrianese, nel settore del trasporto e facchinaggio di elettrodomestici e affini.
Dietro il dichiarato ‘scopo mutualistico’, consistente nell’assicurare ai soci-lavoratori condizioni occupazionali più favorevoli, si celava una vera e propria attività commerciale, dove i soci erano in realtà dipendenti e non beneficiavano degli effetti della mutualità: migliore trattamento economico, orari di servizio flessibili, diritto di voto nelle assemblee. I responsabili ‘di fatto’ delle cooperative, intestate formalmente ad altri soggetti che fungevano da prestanome, sfruttando i vantaggi fiscali riservati a tale tipologia di società, beneficiano fraudolentemente di una rilevante riduzione delle imposte, intascando gran parte dei proventi conseguiti con l’esercizio dell’attività commerciale al netto degli stipendi riconosciuti ai dipendenti-soci. Al termine delle indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Ancona, è stata accertata un’evasione delle imposte pari a circa 3,5 milioni di euro, con conseguente denuncia all’Autorità Giudiziaria di cinque persone di nazionalità italiana residenti nella provincia di Napoli e Ancona, più una di origine nigeriana residente ad Osimo.
 C’è bisogno di fare pulizia, di mettere in circolo aria pulita e di segnare confini ben definiti nel settore del facchinaggio come nel settore logistico e in tutti gli ambiti in cui il lavoro nero nega qualità del lavoro e rispetto per il lavoratore stesso….anche la MELIS & SERVICE è di questo parere!
Fonte: gazzettadireggio.gelocal.it
 
 
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