La potatura consiste in una gamma di interventi atti a modificare il modo naturale di vegetare e di fruttificare di una pianta.
Si tratta di interventi cesori, di modificazioni di posizione dei rami e di altri interventi quali trattamenti con fitoregolatori che modificano in modo analogo ai tagli l’habitus della pianta o di sue parti, la cosiddetta “potatura chimica”. Pur essendo possibili interventi di potatura sulle piante erbacee (es. cimatura del tabacco), normalmente la potatura è condotta sulle piante arboree da frutto e ornamentali. La potatura è necessaria solo quando si nota nella pianta qualche problema o qualche ramificazione troppo estesa, che può ledere il benessere e la produttività (sia in termini di crescita generale sia in quanto a fiori e frutti). I polloni, ad esempio, vanno generalmente eliminati subito. Ogni pianta ha bisogno di una potatura differente, ed è bene scegliere sia la tipologia sia il periodo migliore per effettuarla.
Obiettivi della potatura
La potatura si propone di modificare la pianta per raggiungere una serie di obiettivi:
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dare alla pianta una forma idonea all’utilizzazione ottimale della luce (ma anche per facilitare le operazioni colturali);
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accelerazione dello sviluppo dei giovani alberi per raggiungere al più presto lo scheletro definitivo e l’entrata in produzione;
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avere una migliore e più rapida produzione di frutti:
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raggiungimento di un equilibrio chioma/radici e fase vegetativa/fase riproduttiva, per una produzione alta, costante, di qualità;
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far sì che le piante si adattino alla fertilità agronomica;
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estendere il ciclo produttivo nelle piante senescenti.
Metodi di potatura
Gli interventi praticati con la potatura sono:
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Soppressione: asportazione con un taglio netto, alla base, di branche, rami e germogli
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Cimatura: eliminazione dei nodi terminali di un ramo (potatura verde)
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Spuntatura: eliminazione dei nodi terminali di un ramo (potatura invernale)
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Scacchiatura: eliminazione di germogli avventizi presenti sul tronco
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Raccorciamento: asportazione di una porzione più o meno lunga della parte distale di un ramo
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Speronatura: accorciamento che lascia solo i 2-3 nodi prossimali
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Capitozzatura: accorciamento che interessa le branche principali o il tronco della pianta
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Spollonatura: asportazione dei polloni
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Diradamento: eliminazione di fiori, frutti o rami ritenuti in soprannumero
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Sfogliatura: eliminazione di una parte delle foglie
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Decorticazione anulare: asportazione di un anello di corteccia per favorire la fruttificazione della parte apicale del ramo
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Intaccatura: vengono praticati due tagli a V sopra una gemma per asportare una parte di corteccia e favorire l’emissione di un germoglio
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Incisione: consiste in un taglio che si approfondisce fino all’alburno con lo scopo di indebolire il vigore vegetativo nelle piante da frutto
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Infrangimento: parziale rottura di rami eccessivamente vigorosi per forzarli a fruttificare
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Intaglio: serie di tagli ottenuti con una sega a lama spessa per poter inclinare branche di grosse dimensioni
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Curvatura: non sono previsti tagli ma il piegamento ad arco di rami di cui si vuole rallentare lo sviluppo vegetativo
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Inclinazione: non sono previsti tagli, se non per le branche o rami di grosse dimensioni (vedi l’intaglio), ma l’inclinazione del ramo senza curvatura per favorire l’emissione di nuovi rami
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Divaricazione: non sono previsti tagli ma l’utilizzo di divaricatori per una giusta inclinazione delle branche
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Piegatura: non sono previsti tagli ma l’inclinazione verso il basso di un ramo per rallentare lo sviluppo vegetativo
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Torsione: non sono previsti tagli ma la parziale rotazione di un ramo intorno al suo asse con parziale rottura dei vasi legnosi e stimolazione a fruttificare
Gli strumenti utilizzati nella potatura sono le forbici manuali o pneumatiche, la sega, la scuretta (nel caso dell’Ulivo) e recentemente le potatrici meccanizzate per le coltivazioni specializzate (ad esempio la Vite)
Tipi di potatura
La potatura è distinta in base allo scopo e alla stagione in cui viene eseguita, ricordiamo di seguito quelle più utilizzate:
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Potatura di allevamento o di formazione: praticata con l’intento di dare alle giovani piante la forma ottimale per lo sfruttamento razionale dello spazio e della luce
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Potatura di fruttificazione o di produzione: praticata con l’intento di: favorire lo sviluppo dei rami che portano fiori e/o frutti per migliorarne la qualità; e per mantenere il giusto equilibrio tra attività produttiva e vegetativa della pianta
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Potatura di trapianto: eseguita alla fine dell’inverno, nel momento della messa a dimora delle piantine, per eliminare le radici rovinate, contorte o mal disposte e per effettuare il taglio o intestatura dell’Astone all’altezza dell’impalcatura
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Potatura di riforma o di ristrutturazione: praticata quando sorge l’esigenza di variare la forma di un albero, ritenuta non più idonea ai fini produttivi (ad esempio l’adozione di macchinari per la raccolta dei frutti meccanizzata) o ornamentali
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Potatura di ringiovanimento: praticata con l’intento di rinnovare le piante ormai senescenti, con una drastica riduzione della chioma con la capitozzatura, al fine di ottenere nuovi getti che sostituiranno le branche invecchiate
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Potatura di risanamento o di rimonda: praticata per eliminare le parti di chioma disseccate, spezzate o attaccate da parassiti
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Potatura invernale: praticata per attivare la vegetazione con tagli più o meno drastici a seconda degli scopi
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Potatura verde o estiva: eseguita durante il ciclo vegetativo con lo scopo di deprimere il vigore vegetativo di alcune parti della pianta a favore di altre, con operazioni di spuntatura, scacchiatura, sfemminellatura, diradamento dei frutticini, sbottonatura dei bottoni floreali, cimatura, spollonatura, etc..
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Potatura in ambito forestale praticata su:
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Rami verdi: per ottenere il sollevamento della chioma, nelle conifere si parla di spalcatura; non viene effettuata sulle specie di difficile cicatrizzazione come il Faggio o l’Abete rosso e nelle piante più vecchie
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Rami secchi: praticata nell’Arboricoltura da legno per evitare l’inglobamento dei monconi dei rami nel legno, onde evitare la formazione di nodi e il conseguente deprezzamento commerciale; in Silvicoltura viene a volte praticata allo scopo di migliorare le condizioni di luminosità del sottobosco e per attenuare i pericoli di incendio e gli attacchi dei parassiti
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Fonte: wikipedia
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