Riportiamo di seguito una interessante riflessione tratta dal sito Lugonotizie.it
Legambiente torna ad intervenire sul tema della tutela del verde pubblico e privato. L’Unione dei Comuni della Bassa Romagna si è infatti dotata da quasi 2 anni di un regolamento del verde che illustra come vanno fatti gli interventi, quali alberi sono tutelati, che tipo di potature sono consentite e in quali periodi, ma queste prescrizioni vengono realmente fatte rispettare? “Il regolamento del verde è un ottimo strumento per tutelare un bene pubblico come il patrimonio arboreo – ha dichiarato Yuri Rambelli, presidente del circolo Legambiente A. Cederna – purtroppo però, come si può constatare semplicemente osservando gli interventi che vengono realizzati, pare poco rispettato: potature sbagliate, “capitozzature”, abbattimenti ingiustificato di alberi e più in generale danni all’integrità fisica e allo sviluppo delle piante”.
Il regolamento del verde si basa sul principio sancito dalla Costituzione che il valore del paesaggio è tutelato, ma una corretta gestione del verde, oltre a tutelare un bene pubblico, rappresenta un risparmio per le tasche dei cittadini, perché una cattiva gestione del verde si traduce in maggiori costi per via della necessità di interventi ripetuti, fino ad abbattimenti di alberi malati e pericolanti in seguito ad una cattiva manutenzione. Tutelare il verde significa diffondere la cultura del rispetto e della conoscenza del patrimonio naturale, ma purtroppo a volte gli stessi interventi realizzati sul verde pubblico sono molto discutibili.

“Oltre alle sanzioni previste – ha aggiunto Rambelli – crediamo che sia importante fare un’azione di informazione ai cittadini sui vantaggi e le modalità di una corretta gestione del verde, ma soprattutto riteniamo che tale opera di informazione vada estesa anche al personale dei comuni e agli stessi manutentori/giardinieri da questi incaricati. Se infatti è comprensibile che i cittadini non siano a conoscenza delle norme da rispettare, non è altrettanto giustificabile che certi “obbrobri” vengano realizzati in aree pubbliche, come ad esempio alcune potature che abbiamo soprannominato “a palo della luce”, perché non hanno lasciato agli alberi nemmeno un rametto”.

Per avere un quadro più preciso dell’effettiva attuazione del regolamento del verde, Legambiente ha inoltre chiesto ai Comuni dell’Unione di fornire i dati sulle richieste di abbattimento presentate nel corso del 2013, il numero di alberi reimpiantati e soprattutto le sanzioni comminate per interventi realizzati senza le dovute autorizzazioni. Finora ha risposto solamente il Comune di Bagnacavallo, segnalando in tutto una decina di richieste di autorizzazione ed un’unica sanzione comminata. Un po’ poco in confronto alla mole di interventi discutibili realizzati sul territorio. Il rispetto del verde e la necessità che le amministrazioni verifichino le competenze e la conoscenza della normativa da parte di potatori, giardinieri e di tutti i soggetti che effettuano interventi sulle aree pubbliche fanno inoltre parte dei punti fondamentali del programma, consultabile sul sito www.legambientenews.it, che Legambiente ha inviato nei giorni scorsi alle varie forze politiche, liste, candidati che si presentano alle prossime elezioni nella Bassa Romagna.

 
 
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