Di seguito una importante analisi sul futuro della logistica tratta da tendenzeonline.it:
 
In un contesto in cui il sistema stradale appare sempre più congestionato, il consumatore sempre più attento ai temi ambientali e la leva dei trasporti ricopre un ruolo sempre più importante nel potenziamento della sostenibilità economica e ambientale delle aziende, le aziende ECR sono alla ricerca di modelli alternativi all’“all road” che possano rispondere ai sempre più stringenti obiettivi green e costituire un’alternativa strategica.
Le caratteristiche dei flussi, l’impossibilità di garantire volumi e gli indispensabili livelli di servizio non permettono alle aziende del largo consumo di agire singolarmente ma l’attivazione di meccanismi di collaborazione orizzontale può determinare un ruolo decisamente più importante del trasporto intermodale per il settore.
“La nostra vision prevede di rendere sostenibile la bellezza e rendere bella la sostenibilità; siamo impegnati a migliorare lungo tutta la value chain. Abbiamo quindi aderito con entusiasmo all’iniziativa di ECR che, con il progetto Intermodability, sta mettendo le basi che potranno contribuire alla realizzazione, in uno spirito di collaborazione, di uno dei nostri obiettivi: quello di ridurre del 60%, entro il 2020, la nostra impronta ambientale” – Mauro Maiocco, Value Chain and Customer Relations Manager – L’Oréal
Le aziende ECR hanno affrontato questo tema con un approccio innovativo e pragmatico mettendo al centro la chiara definizione dei requisiti del settore e lavorando insieme alle aziende del mondo ferroviario per raggiungere una maggiore consapevolezza delle reciproche dinamiche interne e delle opportunità inespresse.
La “scommessa”? Non solo esplorare il sistema del trasporto intermodale strada-rotaia ma provare a sviluppare delle best practice implementative per aumentarne l’utilizzo da parte del Fast Moving Consumer Goods; disegnare quindi un modello intermodale che funzioni per il largo consumo, sviluppando una soluzione che possa creare efficienza oltre che supportare obiettivi green sempre più ambiziosi.
“Una scommessa che si può vincere se si riesce a creare una intermodalità più correlata al servizio del cliente e non un’intermodalità legata solo ad esigenze particolari” – Guido Porta Amministratore Delegato – I.LOG – Iniziative Logistiche

Intermodability™ step by step

Il primo obiettivo è stato quello di svolgere un’azione conoscitiva per fornire alle aziende del largo consumo un quadro informativo chiaro che abilitasse il rapporto con il “mondo intermodale”. A tal fine è stata realizzata una Mappatura dell’offerta ferroviaria: 48 aziende dell’offerta ferroviaria attualmente sul mercato identificate da un set di informazioni chiave che ne rilevano struttura, ambiti di operatività e caratteristiche distintive, oltre che alcuni contatti di riferimento.
L’azione conoscitiva ha riguardato anche gli aspetti tecnico-operativi del trasporto ferroviario merci in Italia. Il Documento tecnico elaborato non ha l’ambizione di rappresentare tutta la conoscenza tecnica sul ferroviario ma vuole essere un supporto di facile consultazione per fornire alle aziende del FMCG un quadro sulla terminologia, i modelli e gli asset del sistema ferroviario. 
Si è poi entrati nel vivo dell’argomento puntando a superare l’idea di progetto ad hoc a favore del concetto di ‘servizio di trasporto intermodale’. È proprio su questo nuovo approccio che si basa la Vision condivisa dal Gruppo ECR che rappresenta i requisiti delle aziende immaginando, in un orizzonte temporale che va da 3 a 5 anni, come dovrebbe attuarsi il trasporto ferroviario per il settore Fast Moving Consumer Goods.
Il passo successivo è stato quello di comprendere se esiste un potenziale di domanda del settore che potrebbe accedere al trasporto intermodale. I dati della Ricerca Intermodabilit di ECR Italia, condotta in collaborazione con il Centro di Ricerca sulla Logistica della LIUC Università Cattaneo ed il Politecnico di Milano, hanno quantificato il reale potenziale. A partire da oltre 160.000 viaggi stradali effettivamente realizzati dalle aziende del largo consumo, è stato sviluppato un modello di simulazione che ha consentito di tradurre i carichi stradali in unità di trasporto intermodali trasferibili via treno lungo le diverse direttrici nazionali. Una estensione su base nazionale ha consentito di stimare una domanda potenziale per il largo consumo di 450mila unità di carico che potrebbero viaggiare non più su strada ma su ferrovia.  
Per sperimentare operativamente il processo operativo e rilevare vincoli e criticità che impediscono la realizzazione del potenziale evidenziato, 14 aziende del Gruppo hanno avviato una fase di test da giugno a novembre 2013. L’esperienza ha messo in evidenza, da un lato, delle performance incoraggianti e paragonabili al “tutto strada” e, dall’altro, gli ostacoli esistenti e quindi i fattori abilitanti all’attuazione del potenziale rilevato. Le considerazioni emerse hanno permesso di focalizzare l’attenzione sugli elementi sui quali le aziende della domanda e dell’offerta possono lavorare per trovare un equilibrio tra requisiti e servizio, incrementando così lo shift modale.
“Da qualche tempo ci confrontiamo con il tema del trasporto intermodale, aspetto che Barilla intende presidiare con grande attenzione. Osserviamo maturare una certa consapevolezza da parte dei grandi operatori del trasporto che oggi si offrono al mercato con soluzioni miste composte da tradizionale trasporto su gomma e trasporto intermodale, quest’ultimo proposto in particolare su flussi interni di trasferimento stock, cercando di bilanciare opportunamente efficienza, efficacia e servizio ai punti di consegna”
Riccardo Stabellini, Group Supply Chain Logistics Italy Associate Director – Barilla
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