Continua il piano di contrasto del punteruolo rosso delle palme (Rhynchophorus ferrugineus), iniziato nel 2010, con l’istituzione del Tavolo tecnico fitosanitario regionale, e due atti successivi di programmazione, il primo del 30.12.2010, quando la Giunta regionale approva la Deliberazione n. 47/49 rendendo disponibili 415.000,00 euro; la seconda del 15 ottobre 2012, quando, sulla base dei resoconti del Tavolo tecnico e di riunioni di settore, la Giunta dà il via libera alla Deliberazione n. 41/10 mettendo a disposizione ulteriori 283.000,00 euro.

Una nuova ordinanza del presidente della Regione (n. 3 del 31.12.2013), pubblicata sul Buras (n. 3 del 16.01.2014), è stata illustrata dall’assessore della Difesa dell’Ambiente Andrea Biancareddu, e reca “Disposizioni urgenti in deroga alle procedure di trasporto, accumulo e compostaggio del materiale di risulta derivante dalle operazioni abbattimento di palme infestate dal punteruolo rosso nel territorio regionale”.

Numerose incontri, tenutisi nel 2013, hanno infatti analizzato i punti di maggiore criticità esecutiva del programma, cui sono collegate diverse direttive risalenti al 2012.

L’evidente allargamento incontrollato dell’infestazione, anche dopo l’adozione di piani comunali, inizialmente utilizzati nelle province del sud Sardegna e successivamente assunti quale protocollo operativo nell’intero ambito regionale, ha imposto infatti, fin dal 2012, delle operazioni di rinforzo e un’azione più strutturata di contrasto alla diffusione dell’insetto.

Tra i punti più discussi, la gestione del cippato di palma, considerati gli elevati costi delle operazioni di taglio e conferimento del rifiuto da parte di un trasportatore autorizzato (600-800 €/palma, verosimilmente non sopportabili dal cittadino privato); l’insufficiente capacità degli ecocentri, relativamente allo stoccaggio/accumulo di materiale di rifiuto, non classificabile come urbano e che impone, quanto al suo smaltimento, forme di integrazione contrattuale con le ditte appaltatrici del servizio non contemplato.

Altro focus: le operazioni di trasporto del materiale di rifiuto che, in deroga alle disposizioni vigenti in materia di gestione rifiuti delle palme, sono state autorizzate finora al solo Ente Foreste Sardegna, mediante l’emanazione delle Ordinanze dei Presidenti delle Province di Ogliastra, Cagliari, Carbonia-Iglesias, Nuoro, Medio Campidano. Ad oggi diverse ordinanze non sono più rinnovabili e di fatto impediscono il trasporto del rifiuto da parte dell’Ente Foreste Sardegna (il cui intervento era stato ammesso all’interno delle sole aree individuate dai “Progetti comunali” approvati).

I Comuni della Sardegna ricadenti nelle zone di contenimento e nelle zone infestate dovranno provvedere a disporre, entro 30 giorni dalla data di pubblicazione dell’ordinanza nel BURAS, apposita ordinanza sindacale, la quale dovrà espressamente prevedere, tra le altre cose: la sensibilizzazione e divulgazione delle prescrizioni obbligatorie del Piano d’Azione Regionale; l’obbligo per il proprietario o detentore di palma di adozione delle misure fitosanitarie previste dal Piano.

Per quanto attiene ai Comuni dichiarati indenni, questi dovranno provvedere a disporre entro 30 giorni dalla data di pubblicazione dell’Ordinanza, apposita ordinanza sindacale la quale dovrà prevedere vari adempimenti, tra cui: un’attività di sensibilizzazione e divulgazione presso i propri cittadini delle prescrizioni obbligatorie del Piano d’Azione Regionale, in particolare relativamente alle azioni di prevenzione e riconoscimento dell’infestazione; l’obbligo per il proprietario di palma sospetta di infestazione di comunicazione immediata dell’informazione al Comune di competenza.

Fonte: regione.sardegna.it
 
 
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