La diffusione del settore della logistica procede a macchia di leopardo, almeno in territorio italiano. In questo panorama però ci sono realizzazioni degne di nota. È il caso di Dhl che ha inaugurato da pochi giorni un nuovo polo logistico di 92mila metri quadri, pari a 14 campi da calcio, alle porte di Roma per sviluppare il business nel centro sud.
“Fino ad ora eravamo concentrati soprattutto al nord dove facciamo il 90% del fatturato – spiega Eddy De Vita, presidente e amministratore delegato Dhl Suply Chain, azienda da 300 milioni di euro di fatturato con oltre 500 mila metri quadri di magazzini -, abbiamo deciso di investire al sud e quindi abbiamo scelto questa zona di Santa Palomba, a 25 chilometri da Roma. La scelta è stata dettata dal fatto che qui abbiamo già due strutture. L’area pertanto è strategica per seguire tutto il centro sud. Vogliamo portare il fatturato di quest-area al 15-20% del totale. La realizzazione di questo progetto conferma la fiducia del Gruppo Deutsche Post Dhl verso il nostro Paese e la volontà di incrementare la presenza sul territorio, i servizi e il volume occupazionale in Italia”.
La nuova struttura sorge su una superficie di 92mila metri quadri, di cui 30mila coperti, e ha la capacità di 35mila pallet per un investimento complessivo di circa 30 milioni di euro. L’impianto è dotato di zone a temperatura controllata, punta sull’efficienza energetica con isolamento termico, illuminazione e riscaldamento smart, ha la certificazione degli standard di qualità, ambientali e di sicurezza e generatori ausiliari per garantire la business continuity.
“Nell’area ci sono due strutture seperate – spiega De Vita – una per il farmaceutico, con temperatura controllata, e una dedicata soprattutto alla parte consumer, alimentare o fast moving goods, con una piattaforma di trasporto per servire il centro sud. Oltre alla logistica classica, gestione magazzino e consegna, vogliamo offrire anche servizi a valore aggiunto, dove cerchiamo di percepire dai nostri clienti esigenze future come customer service, recupero credito e fatturazione”.
La nuova struttura sorge su una superficie di 92mila metri quadri, di cui 30mila coperti, e ha la capacità di 35mila pallet per un investimento complessivo di circa 30 milioni di euro. L’impianto è dotato di zone a temperatura controllata, punta sull’efficienza energetica con isolamento termico, illuminazione e riscaldamento smart, ha la certificazione degli standard di qualità, ambientali e di sicurezza e generatori ausiliari per garantire la business continuity.
“Nell’area ci sono due strutture seperate – spiega De Vita – una per il farmaceutico, con temperatura controllata, e una dedicata soprattutto alla parte consumer, alimentare o fast moving goods, con una piattaforma di trasporto per servire il centro sud. Oltre alla logistica classica, gestione magazzino e consegna, vogliamo offrire anche servizi a valore aggiunto, dove cerchiamo di percepire dai nostri clienti esigenze future come customer service, recupero credito e fatturazione”.
Il sito ha avuto subito molte richieste e l’azienda sta già considerando di espanderlo: “Le due strutture sono quasi sature e c’è prospettiva di crescita, per cui stiamo pensando a un ampliamento di altri almeno 10mila metri” sottolinea De Vita.
In una fase di stanca del mercato italiano si tratta di un segnale positivo per il comparto: “La logistica italiana – spiega De Vita – avrà sicuramente uno sviluppo perché molte aziende che gestiscono in proprio si appoggiano sempre più a terzisti e si sta sviluppando l’e-commerce, il vero punto cardine della logistica. Credo che molte aziende punteranno su due poli uno a Milano, per il nord, e un altro a Roma, per il centro sud. Qui il settore potrebbe crescere a condizione che ci siano strutture adeguate: il problema maggiore però sono ancora le strade: ci sono colli di bottiglia, bisogna eliminarli e creare più superstrade e collegamenti con le autostrade”.
Oltre alle infrastrutture il problema del sud è anche legato agli immobili: “Nella zona di Roma non c’è un’offerta ampia come al nord. Noi abbiamo trovato la soluzione andando alla fonte e costruendo il nostro impianto da zero – ricorda il presidente Dhl – abbiamo individuato una proprietà che ci ha dato ampie garanzie di poter costruire in tempi ragionevoli e alle condizioni che chiedevamo, con la possibilità di estenderci. Al nord invece sono stati costruiti tanti parchi logistici, c’è una propensione maggiore da parte delle multinazionali immobiliari e delle aziende a costruire. Credo che anche nei prossimi anni il mercato resterà strutturato in questo modo con metà delle aziende che comprano le strutture e metà che le affittano, in genere le più piccole”.
In una fase di stanca del mercato italiano si tratta di un segnale positivo per il comparto: “La logistica italiana – spiega De Vita – avrà sicuramente uno sviluppo perché molte aziende che gestiscono in proprio si appoggiano sempre più a terzisti e si sta sviluppando l’e-commerce, il vero punto cardine della logistica. Credo che molte aziende punteranno su due poli uno a Milano, per il nord, e un altro a Roma, per il centro sud. Qui il settore potrebbe crescere a condizione che ci siano strutture adeguate: il problema maggiore però sono ancora le strade: ci sono colli di bottiglia, bisogna eliminarli e creare più superstrade e collegamenti con le autostrade”.
Oltre alle infrastrutture il problema del sud è anche legato agli immobili: “Nella zona di Roma non c’è un’offerta ampia come al nord. Noi abbiamo trovato la soluzione andando alla fonte e costruendo il nostro impianto da zero – ricorda il presidente Dhl – abbiamo individuato una proprietà che ci ha dato ampie garanzie di poter costruire in tempi ragionevoli e alle condizioni che chiedevamo, con la possibilità di estenderci. Al nord invece sono stati costruiti tanti parchi logistici, c’è una propensione maggiore da parte delle multinazionali immobiliari e delle aziende a costruire. Credo che anche nei prossimi anni il mercato resterà strutturato in questo modo con metà delle aziende che comprano le strutture e metà che le affittano, in genere le più piccole”.
Fonte: casa24.ilsole24ore.com
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