Oggi la sensibilità ambientale nella nostra società è in continua espansione e quello ecologico è diventato uno dei temi più discussi e spesso più volte ripresi dai media. E’ obiettivo di tutte le aziende convincere il loro mercato di avere sensibilità, tecnica e programmazione per evitare i consumi inutili e inquinare meno.

Quindi essere “green” è sicuramente un modo per ottenere un crescente consenso pubblico, che porta un ritorno d’immagine pubblicitario, ma non solo!
Infatti, le imprese con lo sguardo proiettato al futuro hanno individuato uno stretto connubio tra una politica aziendale green, ossia focalizzata a migliorare le proprie prestazioni dal punto di vista ecologico, e il conseguimento di risultati interessanti in termini di riduzione dei costi e ottimizzazione delle proprie risorse.
Quindi la strada che porta ad una logistica più verde deve essere intrapresa attraverso lo studio critico di tutti i processi, non limitandosi al ristretto ambito aziendale, ma gettando lo sguardo anche lungo la filiera (fornitori, partner, clienti e autorità).

Di seguito i 10 passi per avere una logistica più verde.

1) Azioni sui mezzi di trasporto

Un modo facile per essere più sostenibili è sicuramente quello di svolgere azioni sui veicoli che effettuano il trasporto su gomma.

Infatti, l’utilizzo di una flotta di camion costantemente rinnovata, ossia cercando di avere una grossa percentuale di camion ad alta classificazione euro (4, 5 e 6), porta ad una consistente riduzione dei consumi di gasolio e di emissioni di CO2 per chilometro percorso.


Per quanto riguarda la distribuzione urbana è consigliabile utilizzare mezzi commerciali a trazione elettrica i quali non immettono sostanze nocive e non creano inquinamento acustico. Negli ultimi anni, anche per i veicoli pesanti, sono nati propulsori alimentati a combustibile non convenzionale (tipo biogas, metano compresso, metano liquefatto) che oltre ad abbattere drasticamente le emissioni raggiungono tranquillamente prestazioni elevate con una rumorosità molto contenuta.

Inoltre, vi è tutta una serie di componentistica di ultima generazione che una volta installata sul camion porta a consistenti miglioramenti ecologici. A titolo di esempio possiamo citare l’utilizzo di serbatoi in materiale composito che rispetto all`utilizzo dell`acciaio permettono di tagliare il peso di circa 400 kg, l’utilizzo di sistemi per il recupero dell`energia frenante, l’adozione di cambi automatici settati alla riduzione dei consumi e sistemi di misurazione automatica della pressione dei pneumatici.

Infine, l’implementazione di strategie di pianificazione e controllo dello stato manutentivo dei veicoli è indispensabile a conservare la buona efficacia ed efficienza dei veicoli mantenendo le prestazione sempre a livelli elevati.

2) Ridurre l`impatto ambientale del magazzino

Il raggiungimento del Green Warehouse avviene attraverso progetti con l`obiettivo di ridurre i consumi energetici nelle infrastrutture logistiche.

In uno stabile adibito alle attività logistiche le funzioni a maggior assorbimento energetico sono l`illuminazione, la climatizzazione, il riscaldamento, gli impianti, i macchinari, la refrigerazione alimentare e il mantenimento a temperatura controllata.


L`obiettivo di un buon magazzino verde è quello di utilizzare il più possibile le risorse naturali per far fronte alle proprie necessità come, ad esempio, l’utilizzo della luce solare per illuminare e riscaldare l`ambiente, lo sfruttamento del vento per raffreddare e ventilare l`ambiente, l’uso della terra per riscaldare e dell`acqua per raffreddare.

Per avere veramente un Green Warehouse una fase molto importante è quella di progettazione, attraverso l’utilizzo di criteri di edilizia sostenibile e predisponendo il magazzino alla minimizzazione dei costi operativi e alla massimizzazione del risparmio energetico.

A questo scopo si possono considerate, ad esempio, la pianificazione dell`ubicazione (che deve essere coerente con il flusso dei materiali), l`utilizzo delle illuminazioni a fari LED, l`installazione di pannelli fotovoltaici per il fabbisogno di energia elettrica e l`utilizzo di vernici termoisolanti per avere una coibentazione maggiore dell`edificio.


L`utilizzo di energia dovrebbe essere proveniente da fonti completamente rinnovabili (come energia solare, eolica o idrica) alcune installabili direttamente in prossimità del magazzino (ad esempio un sistema di recupero dell`acqua piovana destinata all`irrigazione).

Inoltre l’utilizzo di software specifici di magazzino minimizzano l`impiego delle attrezzature, si pensi a titolo di esempio ad un WMS che ottimizza le percorrenze dei carrelli per la movimentazione interna delle merci.

Infine, per un magazzino già in funzione, è utile rivisitare gli impianti attraverso l`aggiornamento delle soluzioni attuali con nuove soluzioni tecnologiche più sostenibili.
 

3) Ottimizzazione della supply chain anche attraverso l`utilizzo di software specifici

Avere una supply chain ottimizzata sicuramente minimizza le emissioni che questa può immettere nell’ambiente. Di fondamentale importanza è la progettazione attenta del network distributivo dell’azienda, ossia la collocazione dei vari depositi in modo tale da minimizzare i viaggi da percorrere per consegnare ai clienti e per approvvigionarsi dai fornitori.

Inoltre, è di notevole importanza eseguire politiche di miglioramento continuo dei flussi attraverso lo studio ricorrente di soluzioni alternative al fine di migliorare le tratte da percorrere e massimizzare la produttività dei singoli mezzi.

Molto utile in questi casi è l`utilizzo di software specialistici con i quali è possibile studiare il network ottimale per il business da svolgere ma anche razionalizzare le tratte percorse dai propri camion sia in termini di minore distanza che di saturazione del camion.

In aggiunta, esistono piattaforme logistiche su internet che connettono in rete le aziende del settore industriale e commerciale con i loro spedizionieri allo scopo di ottimizzare i viaggi dei trasportatori, i quali hanno la possibilità di poter coprire tutte le tratte sia in andata sia in ritorno e aumentare di conseguenza la possibilità di sfruttare i viaggi di coincidenza.

 

4) Utilizzo della tecnica di cross docking

La tecnica del cross docking è l`operazione per la quale la merce che arriva da più destinazioni viene scaricata e (almeno in parte) ricaricata direttamente su altri mezzi, senza sosta a terra. Con questa iniziativa è possibile ridurre le manipolazioni della merce (con conseguente diminuzione di utilizzo delle attrezzature per la movimentazione dei materiali), limitare la necessità di spazio di immagazzinamento (che porta alla riduzione di energia per la conduzione dello stabile) e aumentare la saturazione dei camion (ossia diminuire i camion in circolazione a pari merce spedita).


5) Passare a modalità di trasporto merci più sostenibili

La scelta di una tipologia di trasporto modale rispetto a quella esclusiva su gomma ha un notevole impatto sulla riduzione di emissione di CO2 nell’ambiente. Infatti l’utilizzo di forme di trasporto marittime (consumi pari a 7÷21 tCO2e/tkm) e su rotaia (18 tCO2e/tkm) porta, a pari percorrenza su gomma (180 tCO2e/tkm), ad un grande beneficio in termini di impatto.

Quindi guidare l`azienda verso modalità di trasporto più ecologicamente compatibili porta ad una sensibile riduzione di CO2 emessa per viaggio e conseguentemente ad una ragguardevole riduzione dei costi di trasporto (se questi vengono ben programmati).

6) Gestire in maniera più efficiente la logistica urbana

I centri urbani sono sicuramente la zona più colpita dall’inquinamento ambientale anche perché vi sono problematiche strutturali (strade strette, traffico elevato, carenza di parcheggi), restrizioni da parte delle autorità e nuove ed impegnative richieste dei clienti (si pensi, ad esempio, alla diffusione dell’e-commerce). In quest’area circoscritta circolano una miriade di veicoli (principalmente commerciali) che spesso e volentieri risultano avere una scarsa saturazione della propria capacità di carico.

Una possibile soluzione per aumentare la saturazione dei mezzi di distribuzione secondaria e, di conseguenza, diminuirne la loro numerosità nelle strade cittadine è quella di consolidare i volumi da trasportare nei centri urbani attraverso collaborazioni tra operatori logistici, utilizzando magari un unico hub cittadino che raggruppi la merce di vari trasportatori all’ingresso del centro urbano.

Inoltre, spostare la gestione dei volumi nei momenti “off-peack” ha un duplice effetto: ridurre notevolmente il tempo di consegna e non contribuire al congestionamento del traffico nelle ore “di punta”.

 
7) Promuovere sistemi di guida ecocompatibile

Lo stile di guida di ciascun camionista influisce in maniera rilevante sulle emissioni emesse dal proprio veicolo.

E’ quindi estremamente importante adottare tecniche di guida che vadano a ridurre i consumi per chilometro percorso e per peso movimentato.

Per fare ciò è importante implementare politiche aziendali e sistemi di controllo delle performance dei drivers con lo scopo di incentivare chi guida attraverso premi per chi consuma meno. Sicuramente è importante una adeguata formazione degli autisti ad uno stile di guida ecodriving. A questo scopo esistono alcuni corsi che, attraverso lezioni teoriche e simulatori di guida, aiutano ad una facile comprensione dello stile di guida ecologico.

 
8) Attivazione di politiche collaborative

L`azienda deve mettere in opera politiche collaborative tra tutti gli attori della supply chain ossia fornitori, partner commerciali, clienti ed enti pubblici, creando un obiettivo comune d`impegno.

L’idea di base è quella di capire, attraverso un “proficuo” dialogo tra le parti in causa, quale è il livello di servizio realmente richiesto, evitando inutili prestazioni che portano a dispendio di energie senza un reale beneficio percepito dalla controparte.

Ad esempio, si pensi all’inutilità di effettuare spedizioni quotidiane ad un certo cliente, quando questo non ne ha reale esigenza.

9) Razionalizzazione del packaging

Il packaging ha la funzione di proteggere il prodotto durante il trasporto e di renderlo ancora più appetibile durante la sua fase di vendita, ma questo porta ad un aumento non indifferente dei costi sia per la materia prima consumata che per lo spazio occupato durante la fase di trasporto e di immagazzinamento.

Ridurre il peso e le dimensioni degli imballaggi o addirittura, dove è possibile, presentare il prodotto senza packaging è sicuramente un buon modo di risparmiare costi.

Inoltre, la strada per avere un imballaggio green può essere intrapresa attraverso l’utilizzo di packaging sostenibile, prodotto con materiali a base organica e svolgendo un’attenta progettazione che, a pari resistenza, si focalizzi sulla riduzione di materiale, di inchiostro e che ben si presti al riuso e al riciclo.

10) Utilizzare quando possibile la filiera corta

Una filiera si definisce corta quando prevede un numero limitato di intermediari tra il produttore e il cliente finale, compreso il contatto diretto fra i due. Il risultato principale di una filiera corta è quello non solo di ridurre il prezzo finale di un prodotto, ma anche di abbattere in modo consistente l`impatto ambientale.

I prodotti a filiera corta diminuiscono le distanze fisiche che separano chi produce da chi consuma e di conseguenza si accorcia anche la filiera stessa, non essendoci la necessità di intermediari del trasporto, grossisti o mercati generali che poi ridistribuiscono a dettaglianti.


Attuando una filiera corta vi è un risparmio degli imballaggi, che vengono riciclati, la merce trasportata è unicamente quella venduta, le distanze da percorrere sono minori perché si prediligono gli approvvigionamenti a minor percorso.
Fonte: logisticaefficiente.it
 
Verificato da MonsterInsights