Le Palme sono alberi estremamente ornamentali ma in alcuni casi richiedono una manutenzione accurata, sia per conservarne la salute, sia perché le foglie secche – essendo di grandi dimensioni – possono causare danni gravi se non rimosse per tempo. Ma come polare le palme in modo efficace?
Non tutte le specie di palme vanno curate allo stesso modo: vediamo insieme passo passo come prenderci cura di questi spettacolari alberi.
La Potatura delle Palme
Le famiglia delle palme è una delle più antiche del mondo vegetale e comprende circa 2.600 specie differenti. La palma affonda le sue radici principalmente in Africa, Australia e Asia, prediligendo quelle zone con clima tropicale o subtropicale. L’universo delle palme è talmente vasto e variegato che in questa breve trattazione ci soffermeremo solo su poche specie che abbandonando il clima torrido dei tropici si sono ambientate a climi temperati del Mediterraneo.
La specie Chamaerops humilis (chiamata anche palma di S. Pietro martire) è una palma nana ed è l’unica che nasce spontaneamente in Italia; si diffonde maggiormente in regioni come la Sicilia, la Sardegna e la Calabria. Da questo si deduce che si adatta meglio sui litorali ma può essere coltivata con facilità anche in vaso, tenendola al riparo dal freddo.
La palma della specie Brahea armata, una palmetta nana e delicata con foglie grigio-azzurre, può essere coltivata in vaso in una zona riparata e calda; non tollera il freddo rigido.
Infine la Trachycarpus fortunei (o anche palma del Giappone o Palma di Chusan) è fra tutte la specie che meglio riesce a sopportare climi freddi; è riuscita a crescere addirittura in Islanda. Questa palma ha un aspetto rustico ed un fogliame lussureggiante: con poca cura e facilità può donare alle nostre terrazze o ai nostri giardini un aspetto esotico.
Alle sue foglie palmate deve il soprannome di Fan Palm, le quali crescono su fusti alti 90 cm e sono larghe altrettanto. Cresce bene in vaso ma si adatta anche impiantata nel terreno. Con gli anni acquista robustezza, tuttavia, se coltivata in vaso, durante l’inverno è preferibile posizionarla al riparo dal freddo.
La Fan Palm si può inserire anche tra folte bordure a tema tropicale per rimanere protetta dagli agenti climatici esterni e spiccare nel giardino donandogli un forte impatto visivo.
Perché potare le palme?
Da quando le palme sono entrate a far parte della nostra realtà quotidiana, entrando in città, nei parchi, nei giardini e nella strada, si è sentita anche la necessità di eliminare le infiorescenze secche tramite le potature.
Infatti il loro naturale distacco potrebbe causare seri danni a cose e persone. Ci sono delle specie di palme che riescono a conservare le foglie secche per parecchio tempo, in questi casi si può anche decidere di lasciare crescere naturalmente i rami.
Di facile gestione sono le specie del tipo: Washingtonia robusta e Washingtonia filifera, Sabal palmetto. Anche la Trachycarpus fortunei può evitare di essere potata.
L’unica raccomandazione da seguire è quella di eliminare le foglie secche durante l’estate. Si può scegliere di fare eseguire questa operazione a mani esperte poiché occorre prestare molta attenzione alle foglie aguzze e pungenti della palma. Inoltre è importante evitare di tirar via la fibra grezza scura sul tronco.
Per tutte le altre specie, tra cui la Phoenix canariensis, in cui avviene un distacco naturale delle parti secche, è indispensabile e auspicabile decidere di intervenire per tempo con una buona potatura. Potare le palme nel modo giusto equivale anche a mantenere lo stato di salute stabile, evitando malattie e parassiti sempre più comuni, come ad esempio il Punteruolo Rosso.
Come potare una palma in modo professionale?
Un intervento professionale implica un sopralluogo accurato in cui viene studiata la localizzazione della pianta per poi scegliere la procedura migliore da seguire.
A seconda del posto e della posizione di radicazione della pianta – se ad esempio si è sviluppata all’interno di un’aiuola di un parco, in mezzo a una strada, addossata a un edificio o a linee elettriche – si deciderà di operare più o meno urgentemente e periodicamente.
In condizioni normali, senza presenza di malattie o parassiti, si può intervenire rispettando turni di circa 2 anni.
Per potatura delle palme si intende l’asportazione delle parti secche e la rifinitura dello stipite e del capitello secondo il gusto estetico dell’utente, rispettando la morfologia tipica dell’esemplare. Potare una palma significa quindi fondere l’aspetto ornamentale con le esigenze fisiologiche e sanitarie della pianta.
Nella vera e propria fase esecutiva una ditta specializzata nella potatura delle palme si contraddistingue sempre per l’uso di tecnologie più moderne che permettono l’arrampicamento ad alta quota tramite la tecnica del Tree Climbing. In massima sicurezza si può analizzare la palma in “lungo e largo” intervenendo dove è necessario nel modo più efficace possibile.
Senza l’ingombro inutile di pesanti mezzi come piattaforme aeree, ma in completa libertà di movimento, potremmo verificare lo stato vegetativo dell’esemplare osservando la struttura dei rami e delle branche, avviando una perfetta potatura della palma.
Per evitare l’insorgere di dannose malattie parassitarie e batteriologiche stiliamo anche perizie di stabilità, VPA (Visual Palm Assesment).
Palma attaccata dal punteruolo rosso?
Recentemente si sta diffondendo una specie di insetto parassita dalle palme, il rhynchophorus ferrugineus, conosciuto col nome di punteruolo rosso. Questo insetto si nutre della palma dall’interno, provocandone la morte certa in poco tempo.
Combattere questo parassita non è facile perché purtroppo il processo di contaminazione è senza sintomi visibili. Perciò il momento in cui vi renderete conto dell’infestazione coinciderà già a uno stadio avanzato della malattia, chiamato “collasso”.
Già nella fase riproduttiva il punteruolo rosso, che altro non è che una specie di coleottero, ingerisce parte delle fibre legnose della palma e avvia una fase di deperimento che culmina con il collasso vegetale.
Ogni femmina di punteruolo depone all’incirca 300 uova, le quali una volta schiuse (dopo circa 2-5 giorni) si trasformano in piccole larve che svuotano la palma dall’interno, formandosi gallerie e tunnel e cibandosi delle fibre del legno. Lo sviluppo larvale si conclude dopo un periodo variabile che va da 1 a 3 mesi, dopo di che si “impupano” in uno strato fibroso e si posizionano nelle parti più esterne alla base del fusto.
Dopo circa 20 giorni l’adulto è ben formato, è lungo circa 3-4 cm ed è pronto per abbandonare la pianta alla ricerca di un’altra da infestare. Il punteruolo rosso ha la capacità di muoversi in volo anche fino a 1 chilometro di distanza.
La migrazione e l’intero ciclo biologico non durano più di 4 mesi; è chiaro che questo rende più difficoltoso ogni intervento mirato a guarigione. I sintomi dell’infestazione sono i seguenti in ordine temporale:
- Anomalo andamento della chioma che tende a divaricarsi e a prendere la tipica forma di un ombrello aperto
- Colorito spento e opaco
- Defogliazione completa, fino alla perdita del capo
- Collasso finale
Per collasso si intende la completa distruzione della palma, sia da parte delle larve che da parte degli adulti. In questa fase i punteruoli stanno pianificando la loro uscita dalla pianta.
Punteruolo rosso: la prevenzione
Dal 2005 in alcune regioni italiane è segnalato il pericolo di questo infestante. Il nostro team di tecnici specializzati ha maturato un’esperienza non indifferente nel trattamento e nel conseguente abbattimento del punteruolo rosso. Dopo una prima diagnosi, a seconda della gravità dell’infestazione, si deciderà con che tipo di endoterapia procedere.
Una pulizia dendro-chirurgica nel caso la palma non sia stata ancora danneggiata all’apice. Un trattamento chimico endoterapico volto all’abbattimento dell’infestante e alla successiva ripresa vegetativa tramite nuovi germogli.
Un trattamento ecologico mediante il ricorso di vermi nematodi entomopatogeni parassiti del punteruolo in tutti i suoi stadi.
Fonte: https://potature.it/come-potare-le-palme.html
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