È una domanda provocatoria, se vogliamo, in quanto i programmi di formazione esistono (in genere demandati alle singole imprese od organizzazioni varie): ciò che manca è lo “status” ufficiale definito da questa formazione, perché non esiste una “formalizzazione” della qualifica professionale per gli addetti alle pulizie professionali.
La figura tanto auspicata del “tecnico d’igiene” è ancora di là da venire.
Qualche riflessione
Perché in Italia siamo così indietro? Eppure, esempi vicini (Francia, Belgio, Svizzera, Germania…) segnano la strada da seguire. Ma in Italia non c’è neppure un Dipartimento a cui fare riferimento. Come se il settore delle pulizie professionali fosse invisibile. Questo vale per tutto il comparto, nonostante le cifre parlino chiaro: 1,5 miliardi di euro il fatturato della produzione 2011 (dati AfidampFAB), che sale a 2,3 miliardi con l’indotto, per un totale di 30.000 addetti. E il giro d’affari delle imprese di servizi è di 9,5 miliardi con oltre 430.000 addetti. Inoltre, quello del cleaning professionale è un settore in continuo sviluppo, sia per le nuove tecnologie messe a disposizione, sia perché la pulizia sempre più deve tenere conto dell’impatto ambientale, della sicurezza, della sostenibilità…
La realtà della formazione
Da un’indagine commissionata a Ispo (Istituto di ricerca sociale, economica e di opinione, guidato da Renato Mannheimer) da Afidamp Servizi e presentata a Milano lo scorso marzo al Forum Pulire – workshop dedicato alla pulizia come valore assoluto e organizzato da Afidamp – è emerso che l’83% di chi si occupa delle pulizie professionali non ha formazione specifica e il 95% utilizza strumenti e prodotti di uso casalingo. Il che sta a significare due cose: scarsa – o nulla – conoscenza del fatto che pulizia domestica e pulizia professionale sono concetti diversi e che c’è una forte mancanza di formazione nel settore. Come ribadisce Sergio Antoniuzzi, titolare di Icefor, azienda di prodotti chimici: «Noi vendiamo igiene, che è una branca della medicina». E lamenta che nel comparto siano pochi quelli che rispettano regole e certificazioni…per garantire agli operatori prodotti realmente efficaci.
Fonte: dimensionepulito.it
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