Turismo verde, nasce il circuito dei ‘Giardini storici’ della Sardegna

Un percorso botanico tra profumi, colori, arte e storia che da nord a sud dell’isola punta a rafforzare le reti dei Comuni sulla gestione dei beni paesaggistici, destagionalizzare ed ampliare le offerte relative al turismo verde, valorizzare e promuovere a livello nazionale e internazionale le risorse ambientali e paesaggistiche, incidere sulla creazione di nuove opportunità di lavoro. La Sardegna, con la creazione del proprio circuito dei “Giardini storici” che coinvolge il comune capofila Santu Lussurgiu, poi quelli di Cagliari, Sassari, Bolotana, La Maddalena, Laconi e Milis, entra a far parte del grande network turistico dei giardini italiani. Il progetto, formalizzato oggi grazie alla firma di un protocollo d’intesa tra la Regione – con l’assessorato del Turismo – i sette Comuni coinvolti, l’Unione dei comuni del Marghine, il Polo Museale della Sardegna, l’Università di Cagliari e l’Agenzia Forestas, è stato presentato a Santu Lussurgiu nella sala conferenze “Casa Donna Caterina”.
“Oggi poniamo un altro tassello nel lavoro di costruzione di nuove offerte turistiche sul territorio e di reti sinergiche tra Regione, Comuni, Università e altri enti che ci ha impegnato in questi mesi – spiega l’assessora del Turismo Barbara Argiolas – i giardini che riuniamo sotto il marchio ‘Giardini storici di Sardegna’ sono un patrimonio ben conosciuto dai sardi, che vogliamo valorizzare e far entrare nel grande circuito nazionale e internazionale dei viaggiatori appassionati di giardini.”
Sviluppo sano e sostenibile. “Il parco di San Leonardo de Siete Fuentes a Santu Lussurgiu, l’Orto Botanico a Cagliari, il Parco Aymerich a Laconi, il Parco di Badde Salighes a Bolotana, l’Isola Giardino a Caprera, il Parco Monserrato a Sassari, il Giardino degli agrumi e la Vega di Palazzo Boyl a Milis – prosegue Argiolas – sono le tappe di un viaggio storico e paesaggistico di grande bellezza che la Regione, con un primo impegno finanziario di 70 mila euro, vuole promuovere e rendere fruibile tutto l’anno. Nelle altre Regioni, il turismo legato alle ville e ai giardini storici muove numeri importanti e crea un indotto nei Comuni coinvolti. Gli investimenti della Regione sulla rete dei borghi, sui cammini religiosi e minerari, sui Parchi vanno nella direzione di uno sviluppo turistico sano e sostenibile, che valorizzi i progetti territoriali attraverso la regia centrale regionale e inneschi sinergie e cooperazione tra i i soggetti coinvolti”.
“Un accordo istituzionale che sancisce ufficialmente la nascita e l’esistenza di questo percorso importantissimo – sottolinea, a nome di tutti i Comuni del network, Diego Loi, sindaco di Santu Lussurgiu, capofila dell’iniziativa – in modo particolare, significa che siamo presenti e stiamo portando avanti una politica di valorizzazione delle risorse paesaggistiche perché crediamo nello sviluppo turistico dei nostri territori”. La Sardegna, infatti, sino ad oggi è rimasta fuori dal circuito nazionale, che conta 120 splendidi giardini in 13 regioni, a causa della mancanza di una strategia unitaria indirizzata verso il turismo dei giardini e grandi parchi, che è in crescita costante con oltre 8 milioni e mezzo di visitatori all’anno e che, secondo i nuovi orientamenti, considera il giardino come bene collettivo culturale e impresa che genera reddito e occupazione.
“Proprio in questo senso – conclude il sindaco di Santu Lussurgiu – vogliamo portare avanti diverse attività di formazione e professionalizzazione legate alla cura e all’allestimento dei giardini in modo da creare nuove opportunità lavorative e occupazionali indirizzate a figure specializzate che sono quelle richieste del mercato turistico culturale”.  
Fonte:Sardiniapost
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